Angel investingDare agli imprenditori la “cassetta degli attrezzi” per valutare le imprese innovative, sceglierle e investirci è l'obiettivo di Business Angel Starting Kit, il programma ideato da Confindustria Padova che ha preso avvio ieri nella sede dell'Associazione in zona Stanga (via E.P. Masini, 2). I due giorni di formazione rientrano nel progetto Ready2Start promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Padova in collaborazione con Camera di Commercio e BanVeneto e sono finalizzati alla creazione di una «filiera padovana della nuova impresa» attraverso lo stimolo delle capacità ideative, la selezione e l’incubazione dei progetti più meritevoli, la ricerca dei finanziamenti. In Italia sono 1.323 le aziende neonate, di cui 116 in Veneto.

Padova, in particolare, con 37 startup risulta sesta dopo Milano, Roma, Torino, Trento e Bologna. Il seminario di ieri Cosa significa essere un investitore in start up oggi è stato condotto da Tomaso Marzotto Caotorta, vice presidente Iban (Italian business angels network association) e Luca Canepa investitore, nonché membro del consiglio Iban. Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 21 novembre con La figura del business angel nel territorio veneto, un incontro interattivo con gli imprenditori guidato da Cristiano Seganfreddo di Corriere Innovazione destinato a far conoscere da vicino la filiera veneta a favore dell’innovazione e delle start up e far emergere timori, suggerimenti concreti e iniziative. «È solo creando nuova impresa che torneremo a crescere e creare lavoro - spiega Rodolfo Cetera, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Padova -. Nell’area Ocse le imprese nate da meno di 5 anni valgono un quinto dell’occupazione, dal 2000 ad oggi hanno generato metà dei nuovi posti di lavoro. La contaminazione con l’energia creativa delle imprese innovative può rigenerare anche i settori tradizionali. Ma bisogna metterle in condizioni di fare le mosse giuste per resistere e crescere. Decisiva è la leva finanziaria, il ruolo dei business angel e lo sblocco degli incentivi fiscali previsti dal Decreto sviluppo 2.0».

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