130323 ong fenice small23.03.13 I rappresentatnti di una quarantina di organizzazioni non governative si sono incontrate ieri al Parco delle energie rinnovabili Fenice per analizzare la possibilità di aiutare le comunità più povere del mondo a risolvere i loro problemi di illuminazione adottando sistemi fotovoltaici. Sono infatti ormai disponibili moduli portatili, di dimensioni inferiori a un foglio A4, sufficienti per ricaricare piccole batterie agli ioni di litio e accendere dei led. Come ha spiegato Nicola Baggio dell'azienda cittadellese Futura, attualmente queste popolazioni fanno invece largo uso di lanterne a cherosene con una spesa media che si aggira dai 3 ai 10 dollari al mese. Esse sono però altamente inquinanti e molto pericolose in quanto causa frequente di incendi e intossicazioni infantili. Un ulteriore problema che comportano è poi legato ai danni che provocano alla vista per il fatto che il loro flusso luminoso di soli 3-4 lumen è insufficienti per leggere o lavorare. Con una adeguata attività di social enterprise si può fare in modo che il costo a lumen passi dai 32 centesimi di dollaro del cherosene ai 2 cents delle tecnologie solar lighting. Il problema però, ha spiegato Chiara Bebber, europrogettista dell'ong Progettomondo Mlal di Verona, è che le recenti linee di finanziamento stanziate a tal fine dalla Ue prevedono importi di alcuni milioni di euro e un co-finanziamento da parte delle ong del 25%. Un impegno che, secondo Luca Zingale, presidente di Climate and development foundation onlus, le organizzazioni non governative potranno affrontare solo creando insieme delle apposite cordate. «È in questa direzione, svolgendo un grosso lavoro di coordinamento – spiega Maurizio Mazzari, presidente di Fondazione Fenice – che intendiamo intervenire noi. Cercheremo anche di far dialogare le ong con le aziende produttrici del settore affinché si progettino sistemi di qualità capaci di rispondere alle esigenze specifiche pure dell'ultimo nomade». Si tenga conto che sono circa 2 miliardi le persone al mondo non raggiunte dalla rete elettrica o che comunque non se la possono permettere e che il giro d'affari delle major del petrolio per rifornirle di cherosene si aggira sui 40 miliardi di dollari, una macronicchia insomma di tutto rispetto.

EU e-Privacy Directive

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per garantire una esperienza di navigazione ottimale. Se vuoi saperne di più, negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi l'informativa sui cookies. Cliccando su - Accetta - consenti all’uso dei cookie. Se non vuoi che vengano utilizzati cookies, clicca su - Rifiuta -.

Hai rifiutato l'uso dei cookies. Potrai rivedere questa decisione in seguito.

Hai accettato l'uso dei cookies. Potrai rivedere questa tua decisione in seguito.